Sono celiaca da poco più di 5 anni, dopo mesi di sofferenze la diagnosi è stata accurata e precisa: celiachia, senza ombra di dubbio. E l’assenza pressoché totale di villi durante la gastroscopia ha ulteriormente accertato la mia condizione.
Da subito è stato un sollievo per me scoprire finalmente cosa da mesi mi avesse fatto vivere così male, con incessanti gastriti e dissenteria no-stop, spossatezza e nausea che mi accompagnavano a ogni ora del giorno. Finalmente avevo dato un nome al mio problema, fornito una causa e trovato il rimedio: cancellare ogni traccia di glutine dalla mia dieta.
Poi, durante la mia prima cena fuori, a una settimana circa dalla diagnosi, mi sono resa conto di cosa realmente significasse essere celiaca e affrontare le situazioni esterne alle proprie mura domestiche (dove il controllo della contaminazione è assicurato da una personale attenzione continua). Inutile dire che abbia pianto tutta la cena al vedere come attorno a me ci si rimpinzasse senza ritegno dei miei piatti preferiti, che non potevo più neanche sfiorare: piadina, gnocchi, tagliatelle…mentre il cameriere imbarazzato mi informava che non potevo nemmeno mangiare il mio adorato filetto al pepe verde in quanto ci fosse farina nella salsa e mi accontentai di un tristissimo pezzo di carne asciutta.
Con gli anni le cose sono migliorate: i ristoratori informati sulla celiachia sono aumentati, le opzioni senza glutine sono sempre più reperibili e la mia propensione all’adattamento si è rivelata spesso salvifica, soprattutto in quelle situazioni in cui l’unico piatto senza glutine è un’insalata scondita, o quando con occhi spauriti ti chiedono cosa sia il glutine e dove trovarlo.
Negli anni ho continuato a viaggiare in lungo e in largo, esplorando principalmente l’Europa e il Nord America, ho vissuto per anni fuori dall’Italia e mi sono spesso trovata ad affrontare problemi legati all’alimentazione fuori casa. E a ogni esperienza positiva ho sempre associato una foto e un bel ricordo, impresso a fuoco nella mia memoria.
Dopo anni di raccolta di immagini e informazioni su dove mangiare senza glutine ho pensato fosse venuto il momento di condividerle in modo da poter essere d’aiuto per chi è stato appena diagnosticato celiaco, per una guida di viaggio gluten-free in luoghi che vorreste visitare o semplicemente per coloro che vorrebbero provare ristoranti diversi dai soliti due o tre che predilige nella sua zona.
Per questo ho diviso i miei articoli in tre categorie:
- ROMAGNA: per aiutare la comunità celiaca della mia zona ad espandere il proprio orizzonte dell’alimentazione fuori casa
- ITALIA: per informare sulla presenza di locali attenti alla questione celiachia nelle principali città, o in quelle mete tipiche di una gita fuoriporta
- MONDO: per fornire una guida di viaggio senza glutine e senza pensieri
La lista di posti che ho visitato è lunghissima, e per ognuno ho qualche suggerimento gluten-free che non vedo l’ora di condividere con voi! Nel frattempo non starò ferma, e come è nella mia natura continuerò a esplorare luoghi diversi in cerca di qualche prelibatezza senza glutine e senza pensieri!